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lunedì 28 novembre 2011

Canary Wharf, un tempo isola dei cani, oggi covo di sciacalli


Dopo aver trascorso una intera mattinata a Canary Wharf mi sono posto una domanda: per quale motivo un turista ma anche un residente londinese dovrebbe recarsi in visita in questa località londinese?

La risposta viene spontanea: nessun motivo ragionevole.

Canary Wharf non è altro che un insieme di grandi palazzi occupati in prevalenza dalle maggiori banche e istituti finanziari mondiali.

Il mio occhio non ha notato nulla di esteticamente pregevole e in effetti in un palazzone alto decine e decine di metri non può esserci nulla di bello dal punto di vista architettonico.

Girovagando tra quei palazzi provo una sensazione interiore di "ripulsione" ... percepisco quegli edifici come dei "covi di sciacalli" che per conseguire arricchimenti affamano i popoli, speculano finanzariamente sulle nazioni in difficoltà e condizionano l'economia del mondo.

Avevo letto la storia di Canary Wharf su Wikipedia, ero al corrente che questo quartiere è oggi diventato un concorrente della City.

Ho approdato in questo quartiere di Londra lontano dal centro londinese avendo bene in mente cosa avrei potuto trovare ... ma come spesso accade la realtà supera di molto la fantasia.

A dispetto dei suoi palazzi ricchi di vetrate e iper-illuminate non me l'aspettavo così triste ... così poco umano.

Le uniche persone che si intravedono sono gli "incravattati" con giacca al seguito che sostano fuori da questi palazzoni intenti a fumare o a sorbirsi un caffè, pochi di essi colloquiano con altri colleghi.

Li osservo.

Apparentemente hanno un aspetto umanoide ma so che è solo apparenza: sono delle sanguisughe mimetizzate il cui unico intento è quello di fare soldi in maniera spregevole.

La seconda categoria di persone che popola Canary Wharf è composta dai vigilantes degli edifici finanziari: Credit Suisse, HSBC, Citigroup, Lehman Brothers, Morgan Stanley, Bank of America e Barclays.

Gli unici luoghi "umani" sono i locali dove gli sciacalli ... pardon ... i lavoratori del settore "banca e finanza" si riuniscono per pasteggiare un pasto o bere una bevanda calda.
Ristoranti o bar eleganti e raffinati dove poter concludere affari e ... "malaffari".

Ho visitato diverse volte la City, l'altro e più importante (e conosciuto) quartiere finanziario londinese, e non ho mai avuto l'impressione di trovarmi a disagio.

La City è un quartiere più "umano", più vivo sicuramente anche grazie alla presenza di tanti negozietti che vendono generi alimentari, piccoli bar o pub probabilmente meno eleganti di quelli visti a Canary Wharf ma certamente più "caldi".

La City è un quartiere più vivibile anche dal punto di vista turistico grazie alla presenza, nelle vicinanze, di importanti siti o monumenti ma soprattutto perchè "collocato" nella città di Londra ... a differenza di Canary Wharf, una zona distaccata da Londra e relegata in quella che anticamente era definita "isola dei cani" e che io in questo mio scritto ho ribattezzato "isola degli sciacalli".

Mi sono sentito "oppresso" e poco libero di muovermi come un turista dal momento in cui sono uscito dalla stazione della metropolitana.
Ho fotografato dall'esterno la metropolitana e i palazzi intorno e un solerte poliziotto mi si avvicina e mi dice che è proibito fotografare gli edifici bancari per ragione di sicurezza.
Mi sembra alquanto esagerato, una disposizione da stato comunista.

Avrei voluto chiedergli del perchè nella City i palazzi finanziari e bancari si possono tranquillamente fotografare o videoriprendere e a Canary Wharf è vietato ... ho preferito fare buon viso a cattivo gioco.

Inzio il giro tra questi tetri edifici così troppo grandi e troppo falsamente luminosi e riprendo a fotografare .. non faccio in tempo a scattare una foto che alle spalle mi appare un vigilantes il quale mi ripete nuovamente che non posso fotografare e stavolta vuole anche vedere cosa ho fotografato.

A questo punto inizio una sfida con me stesso: fotografare lo stesso questi palazzi a prescindere dai loro stupidi e poco comprensibili divieti ... ben consapevole di essere comunque sotto stretta sorveglianza delle innumerevoli telecamere di sicurezza ... della loro sicurezza.

Cosa ci sarà mai di così pericoloso per la loro "security" il fotografare palazzi le cui immagini appaiono già su giornali, riviste, depliant e centinaia di volte su internet?


Penso di essere dotato di un notevole senso di rispetto delle regole ... ma solo delle regole che ritengo giuste e se mi si vuole imporre delle regole che non condivido ... allora cerco in tutti i modi di non rispettarle .. di proposito.
Come quando vedo un museo o una chiesa in cui è vietato fotografare ... la vivo come una provocazione e come tale reagisco ... fotografando.

Girovagando e fotografando di nascosto manco fossi in un regime comunista ad un certo punto mi si apre uno spiraglio di luce: mi appare all'orizzonte un museo: il Museum of London Docklands.
E tra le sue stanze ritrovo la mia "serenità" e il piacere di essere un turista che cerca anche "cultura, sapere e conoscenza".

La conoscenza storica e architettonica di un monumento o di un luogo turistico o la cultura che può dare un museo.

Giro le spalle ai palazzi bancari "troppo" grandi e esageratamente luminosi abitati da sciacalli e sanguisughe ed entro nel Museum of London Docklands abbandonandomi alla dolce effusione che solo "cultura, sapere e conoscenza" può dare.


Ed è questo il turismo che piace a me ... e alla mia telecamera e alla mia fotocamera.
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Tutte le 34 foto realizzate a Canary Wharf sono state pubblicate su Facebook nella pagina fans "Londra. Notizie, foto, video e informazioni"
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